Con un’altitudine media che supera i quattromila metri, l’altopiano del Tibet è chiamato il “tetto del mondo“. È anche una delle regioni più isolate, circondato su tre lati da alcune delle catene montuose più alte del pianeta: il Kunlun e il Tanggula a nord, il Karakorum a ovest e l’Himalaya a sud. Da sempre esercita una forte attrazione sui viaggiatori, soprattutto per via dei maestosi paesaggi e della coinvolgente spiritualità che contamina i centri abitati.
Per andare in Tibet non sono richieste vaccinazioni obbligatorie. L’unica precauzione è non bere acqua dal rubinetto: meglio consumare acqua in bottiglie sigillate oppure bevande calde. Utile portare con sè medicinali contro la dissenteria e un antibiotico ad ampio spettro.
Prima della partenza si consiglia comunque di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda il rimpatrio aereo in caso di necessità. Un consiglio: a causa dell’altitudine è possibile soffrire di mal di montagna o avere problemi di respirazione. È pertanto raccomandabile, prima di organizzare il viaggio, consultare il proprio medico.
Il periodo migliore per visitare il Paese va da maggio alla fine di ottobre. Negli altri mesi dell’anno il freddo è molto intenso. In generale, le condizioni meteorologiche possono variare velocemente e la temperatura può scendere sotto zero anche in estate.
Lhasa è la città sacra del buddismo tibetano e lo si capisce appena ci si trova di fronte all’imponente Palazzo del Potala, una grande fortezza che domina il centro e la valle. Per arrivarci si deve salire fino a 3.658 metri: si può prendere l’aereo, o andare via terra, passando dalla città nepalese di Kathmandu o dalla città cinese di Golmud.
Il Palazzo ha più di mille stanze, distribuite su tredici piani. Le colonne che sorreggono i soffitti sono più di 15mila: un gioiello di architettura insieme a sale da cerimonia, cappelle, enormi Buddha.
Altrettanta spiritualità si respira attorno al tempio di Jokhang e ai suoi affascinanti tetti dorati a pagoda. L’atmosfera è tipicamente medievale, con decine e decine di pellegrini che percorrono il Barkhor – il percorso sacro che circonda il tempio – compiendo rituali di preghiera, prostrandosi a terra e battendo la fronte contro il terreno.
All’interno del tempio si passeggia in un cortile principale circondato da edifici sacri e cappelle. Dove si può ammirare il Buddha Jobo, una statua dorata e riccamente adornata di gioielli e nastri di seta.
Tra un corridoio e l’altro si vedono ruote delle preghiere, statue di Buddha avvolte nella penombra, centinaia di lumini al burro di yak accesi dai pellegrini.
Il tour da Lhasa all’Everest Campo Base (EBC) è l’itinerario turistico più popolare in Tibet, poiché quasi tutti quelli che lo visitano vogliono andare a vedere la massiccia montagna, specialmente durante il loro primo viaggio.
I tour iniziano nella capitale, Lhasa, una città meravigliosa che è un mix di antichità tibetane e aspetti cinesi moderni, che in realtà si fondono perfettamente come hanno sempre fatto nel corso della Storia.
Visite e scoperte mozzafiato aspettano nei due giorni che solitamente vengono trascorsi a Lhasa per acclimatarsi, come il sacro Tempio di Jokhang, sede di quella che si pensa sia la più antica statua di Buddha al mondo, e lo straordinario Palazzo del Potala, il centro della cultura tibetana per secoli e secoli.
oltre a visitare e passeggiare nello stupa (sepolcro monumentale buddista) più insolito e unico della regione, il Gyantse Kumbum. Con i suoi 32 metri di altezza, con 108 singole cappelle all’interno delle sue gigantesche mura, questo stupa è diverso da qualsiasi altro sull’altopiano, un’altra delle caratteristiche uniche e insolite del Tibet.
Anche Shigatse, la seconda città del Tibet, è sull’itinerario e include una visita al Monastero di Tashilhunpo. Da Shigatse parte un lungo viaggio su alcuni dei passi più alti dell’altopiano, che si trovano a oltre 5.000 metri sul livello del mare, e sul più alto monastero buddista del mondo, Rongbuk Gompa. Situato ai piedi del ghiacciaio Rongbuk, che scende dalle pendici dell’Everest, questo splendido monastero fu fondato solo nel 1902 ed era un luogo di riposo per gli alpinisti che si dirigevano verso le pericolose discese dell’Everest nei primi tempi.
Perché occorre richiedere una “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet”?
In considerazione delle peculiari tradizioni etniche, dell'eredità culturale e della protezione ambientale in Tibet, nonché della situazione del traffico, delle strutture turistiche e della capacità di accoglienza della regione, il governo cinese impone a tutti i turisti stranieri (senza cittadinanza cinese), i turisti di Taiwan e ai cinesi residenti all'estero (esclusi i residenti a Hong Kong e Macao RAS con passaporto cinese RAS o permesso di ritorno in patria) di richiedere il rilascio della “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet per i turisti stranieri” da parte dell'Ente per il turismo tibetano (TTB, Tibet Tourism Bureau) prima di iniziare il viaggio verso il Tibet. I giornalisti stranieri e i diplomatici non sono autorizzati a entrare in Tibet come turisti.
Chi deve richiedere una “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet”?
I viaggiatori di documenti di identità non cinesi e i turisti provenienti
da Taiwan.
I viaggiatori di passaporti non cinesi e stranieri.
Nota Bene:
anche i cittadini cinesi che vivono all'estero devono richiedere la “lettera
di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet” se sono in possesso di
passaporti non cinesi.
Normative per i turisti stranieri in viaggio verso il Tibet In base alle disposizioni dell'Ente nazionale per il turismo, i turisti stranieri, i turisti provenienti da Taiwan e i cittadini cinesi residenti all'estero (esclusi i residenti a Hong Kong e Macao RAS con passaporto cinese RAS o permesso di ritorno in patria) non sono autorizzati ad entrare autonomamente in Tibet. Il viaggio deve essere organizzato in gruppi, indipendentemente dal numero dei turisti.
I gruppi organizzati possono rivolgersi al proprio agente di viaggi per richiedere la “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet” all'Ente per il turismo tibetano presso le sue succursali in varie regioni. Tale Ente ha sedi a Pechino, Shanghai, Chengdu e Golmud.
Come si può richiedere una “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet”? Richiesta di un visto per la Cina – I turisti stranieri che desiderano richiedere un visto per la Cina devono rivolgersi all'Ambasciata cinese o al Consolato del loro luogo di residenza o di lavoro, ad eccezione di coloro i quali risiedono in paesi che hanno sottoscritto un trattato con la Cina che non impone l'obbligo del visto.
Richiesta della “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet” – I turisti stranieri devono fornire informazioni di base per l'identificazione (nome, nazionalità, età, sesso, occupazione e numero di passaporto), rotta e punto di accesso, durata approssimativa del viaggio, scopo del viaggio, recapito telefonico e altri dati agli uffici preposti dell'Ente per il turismo tibetano. Questa procedura può essere svolta direttamente o tramite le agenzie di viaggi. È necessario inviare tramite fax o posta elettronica una copia del visto per la Cina e della prima pagina del passaporto del turista all'Ente per il turismo tibetano. Il turista riceverà conferma dell'approvazione del suo viaggio in Tibet entro 2 - 4 giorni.
La “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet”, in genere, viene concessa subito dopo la ricezione delle copie del passaporto e del visto del turista. La verifica e l'approvazione della lettera richiede tre giorni lavorativi. Per quanto concerne tutti gli aspetti collegati al viaggio, quali i biglietti aerei, gli alberghi, le guide e i veicoli da noleggiare, è consigliabile iniziare le procedure per la richiesta della lettera al più presto possibile per poter confermare le informazioni relative alla rotta, alla durata e alla destinazione del viaggio in Tibet.
Esempio di “lettera di approvazione del viaggio rilasciata dal Tibet”
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